CASO STUDIO
Ansia, dolore sotto il piede e terapia somato-emozionale
Roberta 57 anni, segretaria
- Dolore sotto al piede sinistro da 3 mesi.
- Spina calcaneale leggermente visibile in RX .
- Tensione eccessiva (agitazione)
- Ansia
Hobby : viaggi e camminate all’aria aperta interrotte purtroppo da questo dolore recente ( 3 mesi ) ma persistente e trafittivo !
Terapie già effettuate senza risultati : Tecar, onde d’urto, massaggi decontratturanti e farmaci antidolorifici.
A livello posturale la signora appare inclinata a destra ma traslata a sinistra
Prima seduta :
In prima seduta ho notato subito la postura non corretta di tutto il corpo di Alda che crea un sovraccarico proprio sul piede sinistro, quello dolente… strano non trovi ?
Ti spiego subito
Vedi se hai un dolore sotto un piede, che sia acuto o cronico è uguale , cioè il tuo sistema nervoso centrale ti farà nel giro di qualche millisecondo, virare e caricare maggiormente dal lato opposto, proprio per “fuggire dal dolore ” , e invece la nostra Alda cosa fa ?
Nonostante un dolore sotto il piede da 3 mesi ! continua a livello posturale a caricare proprio dove c’è il problema…, ma non lo fa volontariamente, ma è una risposta inconscia del corpo e dietro c’è una spiegazione logica, che non starò qui a dirti perché si tratta di una cosa molto tecnica, che non ti serve a nulla e rischierei di annoiarti con termini tecnici solo per gli addetti ai lavori
Quindi il problema di Alda è o non è sotto il piede ? Siamo sicuri che il problema sia proprio lì o esclusivamente lì ?
Vedi, in questi e in tanti altri casi è proprio l’esperienza clinica , le conoscenze di come si adatta un corpo nel tempo e la scaltrezza nel fare nel giro di qualche minuto le considerazioni più corrette per capire come sta funzionando il nostro paziente, nonché comprendere la differenza tra causa e sintomo,
che fanno la differenza tra un trattamento generico che non ti porta da nessuna parte e un trattamento specifico che ti porta alla risoluzione del disturbo di quel paziente
Ebbene, dopo una valutazione posturale dettagliata ed un esame oggettivo fatto di test mirati a scovare le vere disfunzioni primarie che generano sofferenza nella paziente , si è passati al trattamento che ha previsto :
- ripristino della corretta postura attraverso il reset del sistema nervoso centrale di controllo posturale
- Reset delle tensioni viscerali profonde ed Emozionali riscontrate con l approccio Osteopatico in chiave somato-emozionale.
Fine prima seduta:
La paziente in posizione eretta risulta più bilanciata e centrata. Riferisce di sentirsi più calma e rilassata, una condizione di benessere che non avvertiva da tempo ! Come se avesse scaricato dal proprio corpo tensioni vecchie e profonde .
Questo vuol dire che già alla fine della prima seduta siamo riusciti a resettare e riequilibrare il suo corpo in chiave posturale, viscerale ed emozionale e ciò aiuterà il sistema ad uscire dal sovraccarico sul piede sinistro, proprio dove Alda accusa il dolore , era il nostro scopo principale ottenere tutto ciò .
Seconda seduta a 21 giorni :
Alda riferisce ancora dolore sotto il piede, anche se si è attenuato , ma ha mantenuto la “corretta postura” che abbiamo ricercato in prima seduta e l’ha mantenuta per tutti i 21 giorni, un risultato non da poco, sapendo chissà da quanto tempo il suo corpo stava funzionando in quella postura alterata e nessuno aveva mai innescato un riequilibrio in lei così profondo e duraturo .
Dice inoltre, di non aver più avvertito l’ansia e lo stress che accusava prima di venire da me ed ha mantenuto la calma e la tranquillità migliorando anche il rapporto con i propri alunni e la lucidità mentale nell’insegnare
Dopo aver effettuato una efficace seconda seduta, sono abbastanza tranquillo sul lavoro svolto , i test mi dicono che la paziente sta ” funzionando ” molto meglio su tutti i 3 sistemi coinvolti , ovvero :
- il sistema muscolo scheletrico ( posturale e rilascio delle tensioni muscolari )
- il sistema viscerale
- il sistema emozionale ed energetico
Eh si perché devi sapere che attraverso il mio metodo ci sono dei test sia “in entrata che in uscita” , cioè test che mi permettono di capire da quale livello parte il paziente , quante disfunzioni importanti presenta e quanto sono radicate e alla fine attraverso i test in uscita a che livello “qualitativo ” e di riequilibrio l’ho portato con la mia tecnica, quindi è tutto testabile, osservabile ed oggettivabile
Decido quindi di dare una terza seduta ad un mese di distanza dalla seconda, anche per dare al sistema corpo-mente il tempo fisiologico per prendersi le “nuove ” informazioni che ho installato e rivederla con tutta calma, valutando come il corpo si sia riadattato in funzione del nuovo assetto, oltre che valutare lo stato di dolore che è il motivo di consulto di Alda
Terza seduta a 1 mese dalla seconda :
La paziente riferisce nessun dolore sotto il piede , pur avendo camminato molto su strade e spiagge, si è “riattivata” sentendo il proprio corpo libero di farlo , libero da stress e tensioni psicofisiche
Le sedute successive si sono concentrate non tanto sul sintomo dolore o lo sbilanciamento posturale (già ottenuti con 2 terapie ), ma sul lavoro svolto sempre più in profondità per eliminare del tutto i blocchi e le tensioni corporee che nel tempo si sono densificate e stratificate nei tessuti ed hanno deviato il corpo, fino ad arrivare ad innescare un dolore trafittivo sotto il piede da sovraccarico e postura scorretta.
Se ti stai chiedendo a questo punto se ho effettuato qualche trattamento sotto il piede, la risposta è No. E sai perché?
Perché ho fatto dei test molto rapidi ed ho escluso ogni possibilità che il problema venisse dal piede.
Li c’è solo il sintomo.
Cioè un dolore che dipende da altri fattori ( ti ricordo che la centralina del dolore è situata a livello del TALAMO. Una struttura nervosa presente nel nostro cervello )
Quindi il lavoro mirato e specifico è stato effettuato per risolvere
- Blocchi fisici e rigidità muscolo scheletriche
- Tensioni viscerali profonde
- Tensioni e blocchi psicosomatici
- Postura alterata da tempo da questi blocchi sopra citati.
Come forse avrai intuito il lavoro non prevede affatto di andare diretti sul sintomo, senza risolvere nulla, così come hanno dimostrato gli altri approcci fisioterapici e farmacologici, a meno che non ce ne sia veramente bisogno , ma questo è qualcosa che valuto di volta in volta , caso per caso .
Affinché Alda risolva, (ma vale per qualsiasi altro paziente) , ci si dovrà confrontare con i problemi primari , i compensi secondari e tutti i bisogni di cui necessita il corpo , senza poter trascurare nessun aspetto
- Il vero scopo sarà ricreare tutte le condizioni di equilibrio dei vari sistemi come quello muscolo scheletrico, viscerale, posturale recettoriale e Somato-Emozionale.
- Sbloccare gli organi chiave
- Eliminare le tensioni eccessive che tengono sotto scacco il corpo e non gli permettono di adattarsi alle diverse situazioni
Solo andando sulle reali cause che hanno generato il sintomo, si allontanerà la persona da ricadute, recidive di dolori, proprio li dove accusa oppure nuovi dolori potenziali su altre zone corporee, che ne limitano fortemente la vita in tutte le sue manifestazioni piacevoli ( sociali, familiari lavorative, ricreative).
Se non vedi l ora di risolvere realmente il tuo sintomo o disturbo che ti tiene lì bloccato da tempo allora puoi contattarmi per inquadrare e risolvere il tuo problema specifico.